Cosa vedere a Praga

06

Ott 15

0

Praga è la città dai mille volti, gotica al suo tempo, moderna ai giorni nostri, due epoche che convivono assieme e confluiscono nelle vene di chi si incammina sulle sue vie e quartieri storici. A Praga si vive le meraviglie di una città ricca di misteri, di storia antica e di locali e divertimenti, e il giorno e la notte non finiscono mai.

Il Ponte Carlo

ponte-carlo-pragaDal ponte si respira proprio quel mondo perduto di tanti anni fa. Tutta Praga sembra persa nel tempo e rimasta, in molte parti del centro ai nostri primi anni del novecento, ma il ponte Carlo, ne è davvero il simbolo. n tutta la sua lunghezza, quasi cinquecento metri, si possono vedere tutti i palazzi delle due sponde della Moldava, il fiume che sormonta, godersi una vista unica del palazzo reale e dei due quartieri che unisce, da una parte il centro Stare Mesto con via Karlova e dall’altra la Mala Strana via Nerudova (in onore allo scrittore Neruda). La bellezza del ponte oltre alla visuale che riserva a chi lo attraversa, e tutta nel suo continuo susseguirsi di statue nere, opache ma molto suggestive, non sono certo di marmo, la zona scarseggia di questa pietra, ma rendono l’ambientazione unica e indimenticabile. Prima del Ponte Carlo ne esisteva un altro chiamato Ponte di Giuditta costruito nel 1157 e crollato nel 1342 a causa di una piena del fiume. Carlo IV viene incoronato nel 1355 Imperatore del Sacro Romano Impero e decise di far erigere un altro ponte per imitare la Roma dei grandi Cesari che avevano un percorso di incoronazione sul Tevere. Il ponte fu iniziato nel 1357 e a quei tempi si credeva moltissimo all’astrologia. Per gettare la prima pietra fu calcolata una data propizia dal punto di vista astrologico disegnando una piramide formata dai numeri della data, tutti dispari a scalare di due: 135797531. Su un lato si trova l’anno 1 3 5 7, in cima il giorno 9 e sull’altro lato il mese 7 l’ora e i minuti 5 3 1. La prima pietra fu gettata il 9 Luglio alle 5.31 della mattina. Questo ha portato fortuna al ponte che non è mai crollato completamente. Crollarono solo due arcate l’ultima volta nella seconda metà del 1800. Carlo IV aveva chiesto ad ogni villaggio del regno di inviare un carro di uova il quale albume sarebbe servito a tenere la malta più saldamente. Questa non è una leggenda. Ci sono prove dell’utilizzo delle uova anche per la Cattedrale di San Vito. La leggenda dice invece che un villaggio di ingenui aveva mandato un carro di uova sode… L’architetto è Petr Parler, lo stesso che ha costruito la Cattedrale di San Vito. Il ponte ha quindi un origine gotica, medievale ma le statue che lo caratterizzano sono più recenti. Sono state posizionate a partire dal 1600 per volere dei Gesuiti che avevano due conventi alle due estremità del ponte e volevano quindi creare un corridoio spirituale di congiunzione.

Prague, Charles Bridge (Karluv Most)

Prague, Charles Bridge (Karluv Most)

L’ispirazione viene dal Ponte Sant’Angelo di Roma. I santi rappresentati sono tutti quelli conosciuti a parte alcuni che sono i patroni nazionali. Le statue sono così nere a causa dell’inquinamento di Praga; sono in pietra arenaria e il nero è così in profondità che non si può più pulire ed è per questo che si stanno sostituendo con copie che sono quelle più chiare. All’inizio del 1900 sul ponte ci passava una linea di tram e negli anni ’50 perfino le automobili. La statua di San Giovanni Nepomuceno C’è una statua che tutti toccano sul Ponte Carlo. La statua rappresenta San Giovanni Nepomuceno che era il prete di corte di Venceslao IV. Fu fatto uccidere su richiesta del re; si dice perché si fosse rifiutato di riferire al re le confessioni della regina ma in realtà stava portando a Praga un Vescovo scomodo all’imperatore. Circa verso la metà del ponte in direzione della Città Vecchia sul parapetto sinistro del ponte si trova una croce con cinque stelle, un basso rilievo luccicante in oro, l’unico su tutto il ponte, è d’obbligo passare a toccarlo per avere fortuna nei futuri dieci anni di vita. Questo è il punto esatto dove San Giovanni Nepomuceno fu gettato nel fiume e si dice che quando toccò l’acqua apparvero le stelle. Qui si deve toccare con la mano sinistra la croce e le stelle insieme e si può esprimere un desiderio sulla propria persona che si dice si possa avverare. Se riuscite e non c’è tanta fila davanti fatevi pure fotografare con lo sfondo del castello. Classico del ponte poi sono i pittori e qualche altro artista che si possono incontrare, tutto nella miglior tradizione della Praga antica.

 

Mala Strana a Praga

mala strana

Alcuni scorci del Quartiere.

Malà Strana in ceco significa “Parte Piccola” ed è il nome con cui dal trecento si identifica questa parte di Praga rispetto a Nove Mesto, la Città Nuova. Distrutta nel 1541 da un grande incendio, fu ricostruita da artisti e architetti italiani, che le diedero l’attuale aspetto barocco e rinascimentale. Ancora intatta, Mala Strana è un piccolo gioiello con piazzette, splendidi palazzi e angoli romantici. La Chiesa di San Nicola (a Praga ce ne sono due) divide Mala Strana in due e su tutto il quartiere troneggia la sagoma imponente del Castello, a cui si arriva con splendide (e ripide) salite panoramiche.

mappa mala stranaQuesto quartiere fa parte di Praga 1 (quartiere amministrativo che include Malá Strana, Staré Město e Josefov) e  si trova sulla sponda sinistra della Moldava. Il Ponte Carlo collega Malá Strana a Staré Město, che si trova proprio sull’altra sponda del fiume. Malá Strana fu pressochè distrutto dalle guerre Hussite e dall’incendio del 1541. In seguito furono architetti ed artisti italiani a ricostruirlo dando al quartiere quello stile barocco e rinascimentale che lo caratterizza. Al centro di Malá Strana si trova l’omonima piazza, Malostranské náměstí.

Malá Strana è un quartiere molto tranquillo, un ottimo luogo in cui prenotare un albergo a Praga e in cui è un piacere passeggiare sia di giorno che di notte, momento in cui la sensazione di quartiere antico risulta amplificata dalla suggestiva illuminazione delle strade.

 

La Città Vecchia di Praga

stare 1

Dopo Mala Strana, l’altro grande quartiere storico di Praga è Stare Mesto, che in ceco significa Città Vecchia. Il centro del quartiere è la Piazza della Città Vecchia, da sempre luogo degli avvenimenti più importanti di Praga: dalle incoronazioni dei sovrani alle esecuzioni dei condannati. Questa storia travagliata si ritrova soprattutto nella sovrapposizione di stili architettonici che si inseguono nella piazza, anche se l’aspetto è sempre equilibrato. Oggi l’attrazione principale è l’orologio astronomico del Municipio che ogni ora dà “vita” alle statuette dei personaggi religiosi e civili che si muovono e inseguono in un antico rituale, anche se il vero monumento da non perdere sono le guglie gotiche della Chiesa di Týn. E’ questo il quartiere che ospita le vie dello shopping come Pařížská třída in cui troverete tutte le più conosciute boutique di moda di Praga e molti altri negozi di lusso. Immancabile una visita a Staroměstské náměstí, la Piazza della Città Vecchia, con il municipio, l’orologio astronomico, la cattedrale Týnský Chrám, moltissimi locali notturni e ristoranti tipici; nel centro della città, nel centro dei musei, della vita notturna. Bisogna però anche dire che il centro di Praga è piuttosto piccolo.

 

Il Municipio e l’Orologio Astronomico di Praga

orologio

Il Municipio, costruito nel 14 secolo, ha svolto la sua funzione amministrativa fino a quando i diversi quartieri di Praga non sono stati riuniti e il centro del potere è diventato il Nuovo Municipio. Usata anche come prigione per i ribelli protestanti, venne in parte distrutto dai nazisti. Le parti più interessanti dell’interno sono la Sala del Concilio del 1400 e la Sala Di Brozik con due dipinti che ricordano Jan Hus al Concilio di Costanza e l’elezione di Giorgio di Podebrady come Re di Boemia in 1458.

L’attrazione principale del Municipio è l’orologio astronomico chiamato dai praghesi Orloj. Nel caso vi dovesse sfuggire dove si trova, basta osservare i turisti con il naso all’insù che aspettano lo spettacolo offerto dalle statue dei 12 apostoli. A far funzionare l’orologio è un complicato meccanismo creato dal maestro orologio Hanus, che la leggenda descrive come gelosissimo della sua invenzione tanto da non aver mai voluto rivelare a nessuno i principi del suo funzionamento.

L’orologio è diviso in due parti: nella parte inferiore ci sono i segni dello zodiaco con le relative attività agricole divise per mese dell’anno. Ad ogni ora esatta compaiono i 12 apostoli che si muovono come in una processione e le figure simboliche che si trovano vicine ai quadranti cominciano ad animarsi: sono la Vanità, raffigurata da un uomo con lo specchio, il turco invasore, la morte con la clessidra e l‘avarizia con un borsello di monete in mano. Quando gli apostoli finiscono il loro giro, il gallo d’oro canta e batte le ali e le campane suonano.

Il quadrante astronomico spiega la visione medievale dell’astronomia. La Terra è al centro dell’universo. La parte blu rappresenta il cielo sopra l’orizzonte, la parte grigia il cielo sotto. Sono incise le scritte in latino ORTVS (est) e OCCASVS (ovest), poi Aurora (giù) e CPEPVSCVLVM (Crepuscolo) sotto. I tre dischi sovrapposti indicano l’ora ceca (con numeri italiani), l’ora dell’Europa Centrale (con numeri romani) e l’ora di Babilonia, con numeri arabi.

 

La Cattedrale di San Vito a Praga

san-vito-1

Tra le mura del Castello di Praga si erge questa splendida cattedrale gotica, una delle più grandi d’Europa: è lunga 124 metri, larga 60 e alta 33 metri. Chi arriva al Castello dopo aver visitato Mala Strana, la prima cosa che noterà è il contrasto tra il barocco del quartiere basso e le tipiche guglie appuntite della Cattedrale. L’interno è splendido ed uniforme, nonostante la costruzione si sia susseguita per sei secoli. Da visitare la Cappella di San Venceslao, la cripta sotterranea con i sepolcri dei re boemi e il tesoro con i gioielli per l’incoronazione dei sovrani.

 

Lo josefov, il ghetto ebraico di Praga

Le tombe disordinate del cimitero ebraico sono forse lo spettacolo più emozionante di tutta Praga. Raccontano la storia dello Josefov, il ghetto ebraico di Praga, a pochi passi dalla Piazza della Città Vecchia, in cui gli ebrei della città hanno vissuto dal 900 al 1708. Costretti a vivere in pochi chilometri quadrati, gli ebrei hanno imparato a sfruttare ogni minimo spazio, creando una specie di labirinto in cui case private, negozi e laboratori si confondevano. Qui sono vissuti il rabbino Low e il suo leggendario Golem, Franz Kafka e 77.279 ebrei cechi e moldavi massacrati dai nazisti. Non perdete il ghetto ebraico, anche se avete poco tempo per visitare Praga.

 

La Casa Danzante di Praga

casa-danzante-_-praga_7209021

Una delle cose da vedere assolutamente durante una visita a Praga è la Casa danzante, uno straordinario edifico dedicato alla grande coppia del ballo formata da Ginger Rogers e Fred Astaire. Fred e Ginger, infatti, è uno dei nomi che sono stati dati a questo palazzo sulla riva della Moldava costruito dal 1992 al 1996. Progettato e realizzato dall’architetto F.O Gerhy (lo stesso del Museo Guggenheim di Bilbao) è formato da due palazzi che sembrano una coppia di danzatori. Uno dei palazzi si protende verso l’altro, che immobile aspetta l’abbraccio dell’altro. All’ultimo piano c’è un ristorante francese da cui si gode una splendida vista sulla Moldava. Oltre all’architettura, quello che colpisce è la perfetta integrazione di questo modernissimo edificio con i palazzi circostanti, quasi tutti dell’ottocento.