Cosa vedere a Cracovia

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Dic 16

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Cracovia

Il Castello di Cracovia

Se amate le leggende, il Castello di Cracovia (Wavel) è proprio il posto che fa per voi: c’era una volta un drago che viveva qui e che terrorizzava la città. Il re promise a chi lo avesse ucciso metà del regno e la figlia in sposa: ci riuscì un calzolaio che gli fece mangiare una pecora imbottita di zolfo che lo costrinse a bere l’intero fiume di Cracovia (Vistola) fino a scoppiare! Il drago, per fortuna sotto forma di monumenti sputa-fuoco ma inoffensivo, vi aspetta all’ingresso del Wavel. Al di là delle leggende, il Castello di Cracovia è un luogo simbolo di tutta la Polonia: qui vivevano e venivano incoronati i sovrani del Regno prima che la capitale diventasse Varsavia. Molte stanze si possono visitare insieme alla Cappella Reale, al Tesoro reale e all’armeria medievale.

La Città Vecchia di Cracovia

Perfettamente conservata, con pochissime auto, molti bar e ristoranti, la Città Vecchia di Cracovia (Stare Miasto) è considerata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il cuore della Città Vecchia è il Rynek, la Piazza del Mercato (i polacchi dicono che è la più grande d’Europa). Al centro del Rynek c’è il Al centro del Rynek c’è il Mercato dei tessuti (Sukiennice) in cui potrete sbizzarrirvi nell’acquisto di souvenir e su un lato della piazza la Chiesa di Santa Maria con le due torri di altezze differenti. La Città Vecchia è attaccata ad un altro quartiere storico di Cracovia, il di Kazimierz, dal nome del suo fondatore, Re Casimiro il Grande. Per circa 600 anni ha ospitato la numerosa comunità ebraica di Cracovia, fino a quando non fu sterminata dai nazisti. Dopo decenni di abbandono ha ripreso a vivere grazie soprattutto all’attenzione portata dalle riprese di Schlinder’s List (fabbrica che si trova realmente a 20 minuti fuori dal centro). Da non perdere le sinagoghe e le vecchie botteghe con le scritte originali.

La Dama con l’ermellino

Come sia finito nel Museo Czartoryski Cracovia un capolavoro di Leonardo da Vinci è una storia lunga, che forse non interessa a molti. Molto più interessante è la storia della “Dama” ritratta: pare sia Cecilia Gallerani che Leonardo incontrò a Milano nel 1494 mentre era ospite presso il Castello Sforzesco di Milano del signore di Milano Ludovico “Il Moro” Sforza. Leonardo ricevette l’incarico di dipingere Cecilia che allora aveva solo 15 anni ma era già famosa per l’animo sensibile. L’Ermellino era il simbolo di Ludovico il Moro ma nelle intenzioni di Leonardo doveva richiamare la radice del cognome di Cecilia (ermellino in greco si dice Galle). Dopo aver girovagato un po’ per l’Europa tra Polonia, Italia e Francia, la Dama con l’Ermellino si è fermata al Museo Czartoryski di Cracovia insieme a un Rembrandt, un Mantegna e qualche altra importante opera.

Tour di Papa Wojtyla a Cracovia

Anche se non siete religiosi e non vi importa molto del Papa, sentirete un un modo o nell’altro aleggiare lo spirito di Papa Wojtyla sopra Cracovia. Prima di diventare Papa, infatti, Karol Wojtyla fu vescovo della città per circa 15 anni. La visita si snoda tra il quartiere Debniki in cui visse al suo arrivo a Cracovia, l’antica Università Jagellonica dove studiò e insegnò filosofia, il Rynek, il Palazzo dei Vescovi nel Rynek, dove visse da Vescovo di Cracovia. In tutte le chiese della città, il futuro Papa pregò e tenne messa mentre una chiesa dal forte valore simbolico è quella del quartiere periferico di Nowa Huta, appena fuori Cracovia. Wojtyla pose la prima pietra della chiesa (l’Arca del Signore) nel 1967 ma solo dopo 20 anni di lotta con il governo comunista gli operai del quartiere operaio e socialista riuscirono ad avere l’autorizzazione per completarla.

Nova Huta a Cracovia

Certamente si può continuare a vivere tranquillamente anche senza mai aver visitato Nowa Huta a Cracovia ma sarebbe il caso di farsi un giro in questo quartiere, soprattutto se siete appassionati di architettura o storia. Qui vivevano i 40.000 operai con relative famiglie dell’acciaieria di Cracovia. Secondo il regime socialista doveva essere la città ideale, con grandi viali, spazi verdi e una vita collettiva molto intensa.
Nella pratica Nowa Huta era un postaccio avvelenato dai fumi dell’acciaieria dove le persone vivevano in uno stato di privazione in cui si viveva forzatamente in condomini tutti uguali. Oggi il quartiere si può visitare con un giro turistico su una vecchia Trabant, l’auto per eccellenza dei regimi dell’est. A Nowa Huta si trova l’Arca del Signore, una chiesa abbastanza brutta ma dal forte valore simbolico: fu Karol Wojtyla, allora vescovo di Cracovia, a porre la prima pietra. Ma solo dopo 20 anni di lotte gli operai riuscirono ad ottenere l’autorizzazione per costruirla.

Le Miniere di Sale di Cracovia

Appena 13 km fuori dal centro di Cracovia c’è uno spettacolo straordinario da non perdere: sono le miniere di sale di Wieliczka che per secoli hanno fornito sale e ricchezza alla Polonia.
Dopo la fine della produzione, per fortuna, non sono state abbandonate ma recuperate per farne un luogo turistico di eccellenza. Stupisce più di tutto la “Cattedrale di Sale“, una vera chiesa di 54 x 12 metri dedicata alla Beata Kinga, la patrona dei minatori polacchi. Ma c’è anche molto altro da scoprire: quasi 300 km di gallerie con bassorilievi, decorazioni, laghetti e anche uno spazio per fare inalazioni saline: le miniere, infatti, sono un vero toccasana per chi soffre di allergie, grazie al microclima stabile e alla purezza dell’aria.

Auschwitz a Cracovia

Luogo della tragedia per eccellenza, non tutti sanno che Auschwitz è una località polacca a pochi chilometri da Cracovia. Non è certamente un posto dove va chi è in cerca di una vacanza rilassante e senza pensieri, ma se un viaggio è essenzialmente il piacere di scoprire nuove culture e imparare qualcosa, allora Auschwitz è una tappa immancabile. Più di 1,5 milioni di persone, tra cui ebrei, omosessuali, oppositori politici, zingari, disabili, vennero sterminati in questo posto progettato per rendere l’omicidio una catena industriale senza soste. Attraversate il cancello con la famosa e irridente scritta Arbeit Macht Frei (“Il lavoro rende liberi.”) e sarete catapultati nell’orrore assoluto testimoniato da camere a gas, oggetti personali, fotografie e documentari sullo sterminio.

Uscire la sera a Cracovia

Cracovia è una città universitaria: basterebbe questo, quindi, a farvi immaginare il movimento che c’è in città nei mesi in cui l’università e aperta e di conseguenza la quantità di locali di ogni tipo presenti nel centro storico. Ogni sera, quasi 100.000 studenti, cercano riparo in birrerie, pub, discoteche, locali dove si suona ogni tipo di musica. Le uscite serali di Cracovia, quindi, difficilmente annoiano e, particolare non trascurabile, richiedono un portafoglio anche piccolo perché i prezzi sono molto accessibili.